Cisko

le nostre barche

Cisko Yu

Un prestigioso Thames A Rater di fine 1800.

La più bella barca che abbia mai solcato le acque del Lago di Como, quando parliamo del Cisko è come parlare di Stradivari. Quelle sono barche da artisti.
Questa è la fama del Cisko-Yu, dai racconti di chi la vide regatare. Ed oltre ad essere bella, era anche imbattibile.
La leggenda racconta che il timore di competere con il Cisko-Yu era tale che alle regate nessuno si presentava.
La sua storia risale agli inizi del 1800, quando gli Inglesi iniziarono ad importare sul lago le loro prestigiose barche, che affascinarono subito non solo per la notevole eleganza, ma anche per la straordinaria velocità. Fu allora che, fra gli italiani appassionati di vela, iniziò una vera e propria corsa per aggiudicarsi una barca inglese.
Così fece Emilio Cramer, che nel 1896 commissionò ai cantieri TAGG&SON di Hampton Court sul Tamigi la costruzione di un racer.
Il progetto fu affidato a LINTON HOPE, uno dei migliori progettisti navali dell’epoca. Hope costruì una barca dalle straordinarie prestazioni, con uno scafo in Rovere di Slavonia, largo e sottile, chiamato skimming disk, piatto che scivola sull’acqua.
Cramer battezzò questa barca YU, in onore della sua bellissima fidanzata indiana. Di barche simili allo YU ne furono costruite solo due. Una fu di proprietà del Duca d’Aosta e una terza era di proprietà della famiglia Brambilla, conservata anch’essa in questa sala. Lo Spindirf.
Lo YU venne poi acquistato dalla famiglia Carcano e il nome venne definitivamente convertito in Cisko in onore del padre Francesco.
Nelle mani di Carcano il Cisko collezionò vittorie su vittorie. Per tre anni consecutivi si aggiudicò anche la Coppa d’oro Villa d’Este. Una delle innovazioni tecniche degne di nota è il disegno della vela, assolutamente avveniristico per la sua epoca.
La vela è rinforzata con tre stecche interne con cuciture in rilievo per conferire maggior aerodinamicità. Un’altra innovazione è l’introduzione della Pennola portoghese, un picco antenna tanto impennato da combaciare quasi con l’albero, per cui la randa relativa è quasi triangolare.
L’albero era costruito con il bambù delle Indie, il materiale più leggero e resistente conosciuto all’epoca.


CISKO YU è esposta nella SALA VELE del nostro Museo - VISITA LA SALA


Accesso alla documentazione della barca clicca QUI
Servizio riservato agli abbonati all'archivio digitale MBL
per acquistare abbonamento annuale visita il nostro E-shop

Logo

Il Museo

Il Museo si propone di raccontare la storia della nautica di un territorio ricco di storia e cultura, quello della Lombardia e del Lago di Como, con la sua straordinaria raccolta di oltre 400 imbarcazioni.

Contattaci

Dove Siamo