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ESIBIZIONE temporanea

Vassena, lo sport di inventare

Un'esibizione temporanea dedicata al grande genio lecchese 

Nato nel 1897 a Malgrate, sul Lago di Como, Pietro non va ancora a scuola, ma parla già di stantuffi e di treni, distingue i modelli, interpella i macchinisti e meccanici. Nutre la sua fantasia e curiosità con le riviste illustrate, in un'epoca in cui la società italiana è investita da profonde trasformazioni e un grande progresso scientifico e tecnologico. 
 
Proprio la sua terra, il lecchese, sta diventando in quegli anni uno dei distretti più industrializzati d'Italia. Fiorisce la produzione metallurgica e meccanica, si sviluppano grandi aziende e acciaierie. 
Durante la Prima guerra mondiale Vassena presta servizio nei Bersaglieri ciclisti. Studia i sidecar, le automobili, i cannoni, i tanks e anche le attrezzature inglesi e americane. 
 
Al termine del conflitto lavora come tornitore alla Faini, specializzata in bacchette per ombrelli e raggi per la ciclistica. Qui Pietro studia, osserva, propone modifiche e lancia idee. Prima realizza una macchina per la costruzione automatica dei raggi per ruote di ciclomotori, poi perfeziona un motore ausiliario a due tempi da applicare alle biciclette, vincendo il premio per il minor consumo, categoria biciclette a motore.
 
Siamo in regime d’autarchia e l’Italia è soggetta a embargo. Un importatore di motori fuoribordo americani si rivolge a Vassena per realizzare un prodotto italiano e Pietro produrrà gli ELIOS, motori fuoribordo tanto piccoli e leggeri, quanto efficienti. Sono i primi fuoribordo prodotti in Italia e verranno venduti ovunque, in Italia come in America e perfino in Africa.  
 
Considerata poi la penuria di carburanti, Vassena inventa l’Autargas, un apparecchio applicabile a qualsiasi tipo di motore a scoppio. Il suo successivo gasogeno viene utilizzato largamente durante la Seconda guerra mondiale per i trasporti civili e militari, per le vetture della Croce Rossa e addirittura su alcune motrici ferroviarie Ansaldo. 
Non stiamo parlando di un ingegnere meccanico, ma di un autodidatta con studi elementari capace di immaginare il futuro. E il futuro, per Pietro, andava ben oltre.
 
Vassena guarda al suo lago, si interessa ai sommergibili e alle esplorazioni sottomarine. Studia per anni formule su formule, con passione e dedizione e arriva a costruire un primo prototipo di sommergibile lanciasiluri e un successivo Snorkel Delfino, che sarà il mezzo subacqueo più veloce al mondo. Ma la consacrazione avverrà con il batiscafo C3, un capolavoro di ingegneria, con il quale stabilisce il record mondiale di immersione, arrivando sul fondo del Lago di Como, a -412 metri. 
 
Come tutti i grandi geni, anche Pietro avverte il bisogno di esplorare più fronti. Negli anni Cinquanta progetterà motori e motociclette davvero innovative, molte delle quali prodotte dalla bergamasca RUMI. E poi un’altra intuizione: la sveglia trasparente completamente in plastica, antesignana dei più moderni Swatch. 
 
Se volessimo però immaginare Pietro Vassena, l’iconografia lo vorrebbe ben vestito in doppiopetto, mentre passeggia tranquillamente sulle acque di Bellagio con i suoi esclusivi Skivass, precursori del moderno Paddle surf; dal lago salutò sornione il presidente Kennedy, arrivato in visita nel 1963, guadagnandosi l’appellativo di uomo che cammina sull’acqua.
 
Ultimo inventore puro, mosso più da passione che interessi commerciali, Vassena fu anche un grande imprenditore, titolare di una quarantina di brevetti e autore di originali campagne pubblicitarie, dove propose sé stesso come testimonial anticipando, anche in questo caso, le mode di oggi.
Il Museo Barca Lariana vuole ricordare la figura di Pietro Vassena, un concentrato di genialità, lungimiranza e sana incoscienza: doti che meritano, oggi più che mai, di essere tramandate alle generazioni future come una pagina tanto bella e, se si vuole, romantica del nostro paese.
 
L’esposizione VASSENA, LO SPORT DI INVENTARE, sarà visitabile al Museo Barca Lariana tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle 14.00 alle 18.00. 
 

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Il Museo si propone di raccontare la storia della nautica di un territorio ricco di storia e cultura, quello della Lombardia e del Lago di Como, con la sua straordinaria raccolta di oltre 400 imbarcazioni.

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