Sono qui conservati i prestigiosi motoscafi Taroni, Cranchi, Cadenazzi e i monocarena protagonisti delle gare motonautiche degli anni ’20
Fra i primi motoscafi con motore a scatto fisso, protagonisti delle primissime gare lariane, spicca l’eleganza del Bianca, barca che ospitò a bordo il Primo Ministro inglese Winston Churchill quando navigò sul Lario alla ricerca della corrispondenza con Benito Mussolini.
Fra gli altri scafi una zattera dei Caimani del Piave e un possente MTM, barchino esplosivo della Regia Marina Miliare Italiana.
Collezione BPM
Molto importante anche la collezione di motori BPM, della quale il Museo conserva la quasi totalità dei modelli prodotti, incluso un 8V a 16 carburatori di 6000 cc, costruito in collaborazione con l'ing. Colombi della Maserati Corse.
La nascita della Centomiglia del Lario
Solo chi ha potuto assistere alla scena potrebbe descrivere quel giorno, sempre del mese di giugno, in cui Sandro De Col arrivò tutto trafelato, di corsa, sventolando un assegno di un milione! Era il finanziamento del motonauta, e industriale caseario, Remo Cademartori, l’unico che poteva permettersi allora un contributo così sostanzioso
... la Centomiglia si può fare!
Quando i Taroni costruivano i MAS
Nei cinque cantieri Taroni, tra Carate e Laglio, iniziò l'attività. Tutto andò liscio per la realizzazione degli scafi, ma non fu altrettanto per la propulsione. I motori da installare erano i Fiat A-12, ma la loro consegna subì notevoli ritardi.
I Taroni non si persero d'animo e trovarono l'immediata disponibilità dei motori Sterling, che vennero installati, con opportuni adattamenti, sugli ultimi 12 dei 18 Mas ordinati.