LAKE COMO SHIPYARDS
Molinari Eugenio
Lezzeno
Motoscafi da diporto e da competizione
Eugenio Molinari
Nasce a Lezzeno il 23 agosto 1935. Un vicino di casa racconta sempre che quando l’Eugenio aveva quattro o cinque anni “era sempre nella bottega del nonno e già si costruiva delle piccole barche per giocare. Il nonno non faceva barche, era un semplice falegname”. Questo vicino si meravigliava con la mamma dell’Eugenio per le belle barchettine che il figlio sapeva creare con la raspa e la lima.
“Il nonno aveva la bottega di falegname, ma era piccola e arroccata su in paese. Ha provato a costruirci qualche barca, ma poi per portarle al lago era stata un’avventura.
“La prima barca l’ho fatta che avevo 14 anni ed era una barca a remi, l’ho fatta naturalmente di nascosto lì, nella bottega del nonno, perché da mio padre era considerata una perdita di tempo e perché durante il giorno lavoravo. Quando poi mio padre si è accorto, la barca ormai era già iniziata e così mi ha lasciato fare. Sono riuscito a finirla la prima domenica di ottobre e si può ben immaginare la mia grande felicità. C’era solo un problema. La barca era troppo grande e per farla uscire dalla bottega abbiamo dovuto demolire la porta, tra le imprecazioni del nonno. Questa mia prima barca l’ho poi venduta a Colonno e ho preso ben 43.000 lire che mi ricorderò sempre e con quei soldi ho comperato del legname per fare un fuoribordo che ho poi costruito sempre a tempo perso”.
Così racconta Eugenio Molinari: le sue prime barche vennero realizzate nei ritagli di tempo, perché nel frattempo lavorava e andava a scuola di disegno.
Eugenio raffina la sua arte da Guido Abbate, dove ha lavorato per quattro anni.
“In quella epoca il migliore di tutti era il Guido Abbate che era un nome e io ci tenevo ad andare a lavorare da lui e dai e dai sono riuscito a farmi prendere tramite una cugina di mia madre. Lì dal Guido dovevo stare tre mesi che poi sono diventati quattro anni. Quando lavoravo dal Guido attraversavo il lago in battello che attraccava a Colonno e poi con la bicicletta su da lui. Il Guido Abbate è stato per me un ottimo maestro e sempre un uomo validissimo”.
Eugenio inizia a costruire barche a remi per i contrabbandieri e grazie a questi primi guadagni, a 19 anni e dopo la morte del padre, decide di aprirsi un suo cantiere. Affitta il mulino di Lezzeno, ne allarga le porte e nel 1955 ha iniziato la sua attività produttiva. È del 1956 la sua iscrizione alla camera di commercio.
Le prime imbarcazioni costruite sono veri e propri gioielli in legno per il diporto, canotti da passeggio, imbarcazioni da lavoro con fondo piatto a cinque vogatori, barche da pesca e a sedile fisso per regate. Il primo motoscafo era lungo circa cinque metri, motorizzato con un Johnson di 35 cavalli.
Eugenio, facendo un debito, acquista una macchina per produrre chiodi in rame. Tra una barca e l’altra gira i cantieri per vendere i chiodi da lui prodotti.
Le barche hanno un ottimo successo commerciale. Eugenio gradualmente inizia a dedicarsi anche ai motoscafi prima fuoribordo poi entrobordo imponendosi definitivamente sul mercato nella nautica di classe. Fra le sue migliori imbarcazioni degli anni sessanta ricordiamo il Carezza mt. 5, Supercarezza mt. 5.40, il Tovel mt. 6.30, Levico mt. 7 e il Molveno mt. 8. Queste imbarcazioni erano costruite interamente in mogano con il sistema lamellare, tecnica molto avanzata e particolarmente studiata e perfezionata da Eugenio, che consentiva di intrecciare il legno in un triplo fasciame.
Agli inizi degli anni ’70 Molinari converte la produzione dal legno alla vetroresina, aumentando parallelamente le dimensioni delle imbarcazioni e migliorando ancora le già ottime caratteristiche tecniche. È di questo periodo la famosa Serie Condor, scafi dalla linea aggressiva ed essenziale, una sostanziale innovazione dello stile, unitamente all’eleganza e al comfort che hanno sempre contraddistinto Eugenio Molinari nella nautica italiana ed estera. Gli scafi Molinari vengono esportati in 25 nazioni.
Nel 1970 Eugenio Molinari disegna la carena Soncor, brevettata tre anni dopo. Questa carena completamente nuova è formata da scanalature longitudinali che consentono all’imbarcazione di essere più stabile e veloce. A parità di potenza questa carena consente un aumento di velocità del 15%
La linea Soncor, che prende il nome dall’omonima carena, rappresenta ancora oggi, seppure con una linea rinnovata, il top del diporto. Ultima nata e fiore all’occhiello dei Cantieri Nautici Molinari è il Soncor 48 (15 mt.), che per le sue caratteristiche, è testimone del successo dei cantieri nel mondo.
Contemporaneamente alla sua attività di costruttore nel diporto, Molinari impegna il suo genio creativo e la sua passione nelle competizioni, dove conquisterà innumerevoli successi, raggiungendo livelli di assoluta supremazia come pilota e come costruttore.
Sono 121 i record stabiliti da Eugenio e da altri piloti dei suoi team.
Eugenio Molinari
Born in Lezzeno on 23rd August 1935, a neighbour told the story of how when he was four or five years old Eugenio “was always in his grandfather’s workshop and already making little boats for the fun of it. His grandfather didn’t build boats, he was just a simple carpenter”. This neighbour and Eugenio’s mother used to marvel at the boats the little boy was able to produce with a rasp and file.
“My grandfather had a carpenter’s workshop, but it was small, way up at the top of the town. He had tried to build some boats, but then it was no joke getting them down to the water.
I built my first boat when I was 14 and it was a rowing boat, built in secret of course in my grandpa’s workshop because my father thought it was a waste of time and because during the day I was at work. By the time my father found out, I’d already started work on the boat and so he let me get on it with. I managed to finish it on the first Sunday of October and you can imagine how delighted I was with myself. There was just one problem. The boat was too big to get it out of the workshop and so we had to demolish the door with my grandpa cursing like a sailor. I sold this first boat in Colonno and got 43,000 lira which I will never forget because with that money I bought the timber to make an outboard motorboat which again I worked on whenever I had a free moment”.
That’s how Eugenio Molinari tells it: his first two boats were built when he could find the time because meanwhile he was also working and going to drawing school
Eugenio perfected his skills at Guido Abbate’s where he worked for four years.
“In those days the best of them all was Guido Abbate who was a big name and I really wanted to go and work for him and so I kept trying and finally managed to get in thanks to a cousin of my mother’s. I was supposed to stay there for three months but it turned into four years. When I was working for Guido I used to cross the lake by ferry which dropped me off at Colonno and then I would ride my bike from there. Guido Abbate was an excellent master for me and always the best of men”.
Eugenio began to build rowing boats for the smugglers and thanks to these first earnings, at 19 years of age and after the death of his father,he decided to open his own boatyard. He rented the mill in Lezzeno, widened the doors and in 1955 was already in business. In 1956 he registered with the Chamber of Commerce.
The first boats he built are real gems made of wood for pleasure boating, canottos for touring, flat-bottomed working boats for five oarsmen, fishing boats and boats with fixed seats for regattas. His first motorboat was about five metres long, powered by a 35 hp Johnson.
Eugenio took out a loan to buy a machine for producing copper nails. Between one boat and another he would go around the boatyards to sell the nails he had produced.
His boats sold really well. Eugenio gradually began to devote his energies to motorboats, first outboards, then inboards, making his mark on the high end boating market. Some of his best boats from the 1960s were the Carezza 5 metre, Supercarezza 5.40, Tovel 6.30, Levico 7 m and Molveno 8 metre.
These boats were made entirely out of mahogany using the laminate system, a highly advanced technique which Eugenio studied and perfected, which made it possible to weave the wood into a triple hull.
At the beginning of the 1970s, Molinari changed over from wood to fibreglass, at the same time increasing the size of the boats and further improving the already excellent technical specifications. This is the period which saw the arrival of the famous Condor Series, boats with an aggressive, essential line, considerable innovation in style together with the elegance and comfort which have always been the hallmark of Eugenio Molinari in the boating scene in Italy and abroad. Molinari boats are exported to 25 countries.
In 1970 Eugenio Molinari designed the Soncor hull which he patented three years later. This completely new hull is made up of longitudinal grooves which make the boat faster and more stable. At the same horsepower, this hull allows for a 15% increase in speed.
The Soncor line, which takes its name from the hull, is still today, though with new lines, the top pleasure cruiser. The latest model and the pride of the Cantieri Nautici Molinari yard is the Soncor 48 (15 m.), which has qualities which make it the hallmark of the success of the yards the world over.
At the same time that he was building cruisers, Molinari applied his creative genius and passion to competitions where he had a series of successes which raised him to levels of absolute supremacy as a pilot and boatbuilder.
Eugenio and the other pilots on his team have won 121 records.
Eugenio Molinari
Er wurde am 23. August 1935 in Lezzeno geboren. Ein Nachbar sagt immer, dass Eugenio mit vier oder fünf Jahre immer in der Werkstatt seines Großvaters war und schon kleine Boote zum Spielen baute. Der Großvater war kein Bootsbauer, sondern ein einfacher Zimmermann. Dieser Nachbar bewunderte bei Eugenios Mutter die schönen kleinen Boote, die ihr Sohn mit Raspel und Feile herzustellen verstand. Der Großvater hatte eine Schreinerei, aber sie war klein und hoch oben im Dorf. Eugenio versuchte dort, ein paar Boote zu bauen, aber dann war es ein Abenteuer, sie zum See zu bringen. So sagt Eugenio Molinari:
„Das erste Boot habe ich mit 14 gebaut und es war ein Ruderboot, natürlich habe ich es heimlich dort gemacht, in der Werkstatt meines Großvaters, weil mein Vater es für Zeitverschwendung hielt, weil ich tagsüber arbeitete und auch eine Zeichenschule besuchte. Als mein Vater es dann bemerkte, war das Boot schon im Bau und so ließ er mich weitermachen. Ich habe es am ersten Sonntag im Oktober fertig gestellt, und Sie können sich meine große Freude vorstellen. Es gab nur ein Problem. Das Boot war zu groß und um es aus dem Laden zu bekommen, mussten wir unter den Flüchen des Großvaters die Tür demolieren. Dieses erste Boot habe ich dann an Colonno verkauft und ich habe 43.000 Lire dafür bekommen, an die ich mich immer erinnern werde; mit diesem Geld habe ich etwas Holz gekauft, um einen Außenborder zu bauen, an dem ich dann immer in meiner Freizeit gearbeitet habe.“
Eugenio verfeinerte seine Kunst bei Guido Abbate, wo er vier Jahre lang arbeitete.
„Der beste von allen war damals Guido Abbate, dessen Name bekannt war und ich wollte mit ihm arbeiten und nach und nach gelang es mir durch Vermittlung einer Cousine meiner Mutter angestellt zu werden. Dort sollte ich drei Monate bei Guido bleiben, aus denen dann vier Jahre wurden. Als ich bei Guido arbeitete, überquerte ich den See mit dem Schiff, das in Colonno anlegte, und fuhr dann mit meinem Fahrrad zu ihm. Guido Abbate war für mich ein ausgezeichneter Lehrer und immer ein sehr wertvoller Mensch“.
Eugenio begann mit dem Bau von Ruderbooten für Schmuggler und dank dieser ersten Einnahmen beschloß er im Alter von 19 Jahren und nach dem Tod seines Vaters, eine eigene Werft zu eröffnen. Er mietete die Mühle Lezzeno, erweiterte ihre Tore und begann 1955 mit der Produktion. Seine Eintragung bei der Handelskammer geht auf das Jahr 1956 zurück.
Die ersten Boote waren echte Schmuckstücke aus Holz für Vergnügen, Spazierfahrten, Flachboden-Arbeitsboote mit fünf Ruderern, Fischerboote und Festsitzboote für Regatten. Das erste Motorboot war etwa fünf Meter lang und wurde von einem 35 PS starken Johnson angetrieben.
Eugenio, verschuldete sich und kaufte eine Maschine zur Herstellung von Kupfernägeln.
Während er weiterhin Boote baute, besuchte er die Werften, um die von ihn hergestellten Nägel zu verkaufen.
Die Boote hatten einen großen kommerziellen Erfolg. Eugenio begann sich nach und nach Motorbooten zu widmen, zuerst mit Außenborder, dann mit Innenborder, und etablierte sich endgültig auf dem Markt für stilvolle Boote. Unter seinen besten Booten der sechziger Jahre denken wir an den Carezza mt. 5, Supercarezza mt. 5.40, der Tovel mt. 6.30, Levico mt. 7 und der Molveno mt 8.
Diese Boote wurden vollständig aus Mahagoni mit dem Lamellensystem gebaut, einer sehr fortschrittlichen Technik, die Eugenio besonders studiert und perfektioniert hatte, wodurch das Holz zu einer dreifachen Beplankung verwoben werden konnte.
Anfang der 70er Jahre stellte Molinari die Produktion von Holz auf Fiberglas um, vergrößerte gleichzeitig die Ausmaße der Boote und verbesserte die ohnehin schon hervorragenden technischen Eigenschaften weiter. Die berühmte Condor-Serie stammt aus dieser Zeit, Rümpfe mit einer aggressiven und essentiellen Linie, eine wesentliche Innovation des Stils, zusammen mit der Eleganz und dem Komfort, die Eugenio Molinari seit jeher im italienischen und ausländischen Bootssport auszeichnen. Molinari-Rümpfe wurden in 25 Länder exportiert.
1970 entwarf Eugenio Molinari den Soncor-Rumpf, der drei Jahre später patentiert wurde. Dieser völlig neue Rumpf bestand aus Längsrillen, die das Boot stabiler und schneller machten. Bei gleicher Leistung ermöglichte dieser Rumpf eine Geschwindigkeitssteigerung von 15 %.
Die Soncor-Linie, die nach dem gleichnamigen Rumpf benannt ist, repräsentiert auch heute noch, wenn auch mit einer erneuerten Linie, die Spitze der Sportboote.
Das neueste Modell und ganzer Stolz der „Cantieri Nautici Molinari“ ist das Soncor 48 (15 Meter), welches wegen seiner Eigenschaften zu großem Erfolg in der ganzen Welt geführt hat.
Gleichzeitig mit seiner Tätigkeit als Yachtbauer setzte Molinari sein kreatives Genie und seine Leidenschaft für Wettbewerbe ein, bei denen er unzählige Erfolge erringen und als Pilot und als Konstrukteur absolute Vormachtstellung erreichen konnte.
Eugenio und andere Piloten seiner Teams haben zusammen 121 Rekorde aufgestellt.
Eugenio Molinari
Il naquit à Lezzeno le 23 août en 1935. Un voisin raconte que lorsque Eugenio avait quatre ou cinq ans “Il était toujours dans l’atelier de son grand-père et qu'il construisait déjà de petits bateaux pour jouer. Son grand-père ne faisait pas de bateaux, il n'était qu’un simple menuisier”. Ce voisin disait à sa mère qu’il s'étonnait des beaux bateaux que son fils était capable de bâtir à l’aide d’une râpe et d’une lime.
“Son grand-père avait un atelier de menuisier, mais tout petit et perché sur le village. J'ai essayé d’y construire quelques bateaux, mais après, les mettre à l’eau c’était une aventure. Je construis mon premier bateau à 14 ans, il s'agissait d'un bateau à rames, évidemment je l'ai fait en cachette, là-bas, dans l’atelier de mon grand-père, puisque mon père considérait une perte de temps tout cela et que je travaillais pendant la journée. Lorsque mon père s’en aperçut, le bateau était déjà commencé, donc il me laissa faire. Je réussis à le terminer le premier dimanche d’octobre : vous pouvez bien imaginer mon bonheur. Il n’y avait qu’un problème. Le bateau était trop grand et pour le faire sortir de l’atelier on dût démolir l'entrée, au milieu des jurons de mon grand-père. J'ai vendu mon premier bateau à Colonno, j’ai gagné quelque 43000 lires dont je me souviendrais toujours et avec cet argent j'ai acheté du bois pour fabriquer un hors-bord que j'ai ensuite construit dans mon temps libre”.
C'est ce que disait Eugenio Molinari : ses premiers bateaux avaient été réalisé dans le temps libre, puisque en même temps il travaillait et il allait à l'école de dessin.Eugenio affina son art auprès de Guido Abbate, avec qui il travailla pendant 4 ans.
“ A cette époque Guido Abbate était le meilleur de nous tous, Il s'était fait une renommée et moi, je tenais à travailler avec lui et à force d’insister je réussis à être embauché chez lui par l’intermédiaire d'une cousine de ma mère. J'étais censé rester 3 mois chez Guido, mais finalement j’y suis resté 4 ans. Lorsque je travaillais chez Guido je traversais le lac en ferry, il accostait à Colonno, et ensuite je montais chez lui à vélo. Guido Abbate a été pour moi un super mentor et toujours un homme de grande qualité.”
Eugenio commença à construire des bateaux à rames pour des contrebandiers et grâce à ces premiers gains, à 19 ans et après la mort de son père, il décida d'ouvrir un chantier à lui. Il loua Le Moulin de Lezzeno, il en élargit les portes et en 1955 il commença son activité productive. Son inscription à la Chambre de Commerce remonte à 1956. Les premiers bateaux crées, c'est des vrais bijoux en bois de plaisance, des canots de promenade, des bateaux-ateliers au fond plat à cinq rameurs, des bateaux à pêche et à course au siège fixe. Le premier hors-bord été presque 5m de long, motorisé Johnson 35 chevaux.
Eugenio, en s’endettant, acheta une machine pour produire des clous en cuivre. Entre un bateau et l'autre il se baladait dans les chantiers pour vendre des clous qu'il avait lui-même produits. Les bateaux lui rapportent beaucoup d’argent. Eugenio, petit à petit commence d’abord à se dédier aux hors-bords, ensuite aux in-bord, s’imposant définitivement sur le marché de la nautique de luxe. Parmi ses meilleurs bateaux des années 60, on se souvient de Carezza 5 mt., Supercarezza 5.40 mt., Tovel 6.30 mt., Levico 7 mt. et Molveno 8 mt. Ces bateaux étaient fabriqués entièrement en acajou de structure lamellaire, technique très avancée et étudiée à fond par Eugenio, puisqu’elle permettait de tresser le bois dans un triple bordé.
Au début des années 70 Molinari transforma la production de bois en résine polyester, tout en augmentant les dimensions des bateaux et en améliorant les caractéristiques techniques déjà performantes. Ça remonte à cette période la bien connue série Condor, des coques à la ligne extrêmement agressive et essentielle, une substantielle innovation stylistique, parallèlement à l'élégance et au confort qui ont toujours représenté Eugenio Molinari dans la nautique italienne et étrangère. Les coques Molinari ont été exportées vers 25 nations.
En 1970 Eugenio Molinari dessine la carène Soncor patentée après trois ans.
Toute neuve, cette carène est formée par des rainures longitudinales permettant au bateau d'être plus stable et plus rapide. Sur un pied de puissance, cette carène permet d’augmenter la vitesse de 15%.
La gamme Soncor, portant le même nom de la carène, représente encore aujourd'hui le top des bateaux de plaisance, bien que la gamme ait été renouvelée. Soncor 48 (15 mt.) est le dernier né et véritable fleuron des Chantiers Nautiques Molinari. Par ces caractéristiques, il est témoin du succès des Chantiers dans le monde. Conjointement à son activité de constructeur de bateaux de plaisance, Molinari engagea son génie créateur et sa passion dans les compétitions, où il obtiendra de nombreuses réussites, atteignant de très hauts niveaux soit comme pilote que comme constructeur.
Eugenio et d'autres pilotes de son équipe ont établi 121 records.