Clerici

LAKE COMO SHIPYARDS

Clerici

Carate Lario
Motoscafi trasporto passeggeri

Piccolo cantiere di cui si sa pochissimo e di cui si è salvata una sola barca, l’Ardito, custodita presso il nostro Museo.
Guido Clerici avviò il suo cantiere nel 1928, era al piano terra di una casa di sua proprietà a Carate Lario, nel lato strada verso il monte proprio di fronte a quello che sarebbe diventato il cantiere Taroni-Maggi.
Guido Clerici, conosciuto come Balabiott, era un operaio del cantiere Taroni di Carate, dal quale sembra che, andando via, portò con sé sia il mestiere che i disegni delle barche.
L’Ardito stesso denota nelle sue linee la felice matita di Ferdinando Taroni. 
La costruzione dell’Ardito è caratterizzata dal più semplice fasciame sovrapposto che non nel più raffinato doppio fasciame, come nelle costruzioni del cantiere Taroni. 
Guido Clerici cedette infine il cantiere ad un operaio dei Taroni, il padre dell’Erminio Maggi.
La figlia del Clerici è morta vecchissima, era molto amica del Maggi ed era l’unico a conoscere la sua vera età. Aveva un linguaggio molto “fiorito” e ha goduto sempre di ottima salute. La prima e unica volta che è andata in ospedale è uscita in una cassa. 

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Il Museo si propone di raccontare la storia della nautica di un territorio ricco di storia e cultura, quello della Lombardia e del Lago di Como, con la sua straordinaria raccolta di oltre 400 imbarcazioni.

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