Leopoldo Colombo

LAKE COMO SHIPYARDS

Leopoldo Colombo

Brienno
Dinghy, Guscetti, Jole, Beccaccini, motoscafi da turismo e molto altro

Poldo Colombo iniziò a fare barche fin da ragazzo.
Nel 1929 era dai Cranchi di Brienno. Poldone ricorda che quando lavorava dal Cranchi, specie ella costruzione delle Jole, c’erano due squadre. Una partiva da poppa e l’altra da prua. Tra gli operai la competizione era altissima e nascevano vere e proprie gare per chi finiva prima e meglio la propria sezione di scafo. Quanto fosse meglio era giudicato con occhio molto critico ed obiettivo dagli stessi operai. 
Poldo rimase dai Cranchi fino al 24 febbraio 1934. Questa data se la ricorda bene un operaio del Poldone, perché era stata incisa a fuoco su di una trave del cantiere di Brienno. 
Partito per fare il soldato, Poldo fu successivamente esonerato in quanto Maestro d’Ascia del Lago di Como. Lo rimandarono dai Cranchi, che avevano l’appalto per la costruzione di scialuppe di salvataggio e barchini esplosivi.
Dopo la guerra Poldone lavorò molto anche sulla sponda opposta del lago, a Lierna e a Fiumelatte.
Spesso attraversava il lago in barca, solo, altre volte con il battello delle cinque del mattino, insieme agli operai diretti agli stabilimenti di Lecco o Dervio.
Nel 1950, nello scantinato di casa sua, Poldo Colombo inizia a costruire una piccola iole con sedile scorrevole. Nasce il Cantiere Leopoldo Colombo.
Fabbrica altre due Iole, tre guscetti e una lunga serie di dinghy, compreso il famoso Sandokan di Gianni Lillia
Successivamente iniziò la costruzione di Beccaccini, uno dei quali vinse un campionato italiano a Bellano e un’edizione dei giochi della gioventù.
Poldone costruì anche lancette, piccoli battelli e fuoribordo da turismo. Sul lago è stato uno dei primi a costruire sci d’acqua. 
Nel suo cantiere costruì anche uno sloop di 11 metri e un catamarano su disegni americani. 
Negli ultimi anni nel cantiere lavorarono anche i suoi figli, dove furono molto apprezzati nella costruzione di optimist e Moth Europa.
Nell’ultimo periodo si ricorda, in cantiere, la costruzione di un trimarano di 10 metri tutto in compensato marino.

Tratto da Made in Lario
Il cantiere, che occupa uno spazio coperto di circa 700 metri quadri e uno all’aperto grande il doppio, deve il suo nome al fondatore che circa settant’anni fa aveva iniziato a produrre barche in legno di piccole dimensioni. Un notevole impulso alla produzione di nuovi scafi si ebbe nel cantiere una ventina di anni dopo quando iniziarono a lavorarci anche i figli di Leopoldo, Giorgio e Roberto. 
Si iniziarono a fabbricare barche a vela e a motore, cabinati di venti metri (sia da crociera sia da regata), motoscafi. Tutte le imbarcazioni sono ancora oggi realizzate sia su disegni di scafi storici, come per esempio il “Cat-boat” (barca tipicamente nordamericana) da cui è nato il “Difference”, sia su progetti di stile classico o su progetti che tengono conto delle specifiche esigenze del cliente. 
La scelta dei materiali è molto attenta, sia per la qualità sia per il risultato estetico che si vuole ottenere. Le tecniche di costruzione del cantiere sono oggi fra le più avanzate anche se il materiale utilizzato è solo e rigorosamente il legno.

Logo

Il Museo

Il Museo si propone di raccontare la storia della nautica di un territorio ricco di storia e cultura, quello della Lombardia e del Lago di Como, con la sua straordinaria raccolta di oltre 400 imbarcazioni.

Contattaci

Dove Siamo